Condanna del genitore che pubblica le foto su Facebook
- Avv. Cristiana De Paola
- 13 gen 2018
- Tempo di lettura: 1 min

Si parla ancora di rapporto fra diritto all'immagine e diritto alla riservatezza e utilizzo di nuove tecnologie.
Facebook e gli altri social network, così come Whatsapp e altre applicazioni, sono “luoghi” in cui l'immagine, ed anche quella del minore, può essere condivisa.
Ed è risaputo che, nel momento in cui si inserisce la foto in questi circuiti, il titolare non può più controllare che uso possono farne gli altri utenti.
Il Tribunale di Roma, in una recente pronuncia, oltre a confermare il diritto ad ottenere la cancellazione dell'immagine del minore sui social network, ha rafforzato la tutela con l'uso della c.d. astreinte.
L'ordinamento italiano, nello specifico, consente di predeterminare una somma di denaro a titolo di condanna per mancato adempimento all'obbligo di fare.
In definitiva i genitori non sono titolari di alcun diritto di disporre dell'immagine dei figli e, qualora persistano in questi comportamenti, il Giudice può condannarli al risarcimento del danno tramite il meccanismo processuale citato.
E' evidente che, sul piano pratico, ciò può avvenire solo quando i due genitori non concordino sull'utilizzo delle foto dei figli. Nel caso in cui i genitori invece, concordemente, compiano tale illecito, è difficile immaginare come questo rimedio possa essere attuato in favore del minore.
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