Diritto al mantenimento? Escluso se il matrimonio è troppo breve
- Avv. Cristiana De Paola
- 14 feb 2018
- Tempo di lettura: 1 min

La Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 402 del 10 gennaio 2018, conferma la sentenza di appello che aveva respinto la domanda rilevando che il matrimonio era durato solo 28 giorni senza che i coniugi convivessero insieme e senza che si instaurasse una vera comunione fra loro, materiale e spirituale.
Nella motivazione si legge che “i coniugi si accusano reciprocamente di aver concordato il matrimonio per motivi estranei alla volontà di una effettiva unione coniugale. Infatti il C. è alto ufficiale dell'esercito USA e beneficia di gratifiche economiche, conseguenti al matrimonio, mentre la D. si è indotta al matrimonio dopo essersi fatta rilasciare assegni postdatati e, nel corso del brevissimo matrimonio, si è anche fatta consegnare dal marito la somma di 110.000 dollari in contanti”.
La donna propone quindi ricorso adducendo che:
- la brevissima durata del matrimonio e la mancata instaurazione della convivenza non sono rilevanti al fine di escludere il diritto all'assegno di mantenimento;
- in caso di matrimonio di breve durata, il diritto all'assegno è riconosciuto se non vi è addebitabilità della separazione al coniuge richiedente, se lo stesso non è titolare di adeguati redditi propri e se sussiste una disparità economica tra le parti;
La Suprema Corte rileva che nel caso in esame, infatti, ricorre quell'ipotesi in cui non si è ancora realizzata, al momento della separazione, alcuna comunione materiale e spirituale tra i coniugi: la Corte distrettuale ha riscontrato esclusivamente la realizzazione di accordi economici tra le parti senza che vi sia stata alcuna instaurazione di un vero rapporto affettivo.
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