Paziente. La struttura sanitaria deve proteggerlo.
- Avv. Cristiana De Paola
- 29 gen 2018
- Tempo di lettura: 1 min

La struttura ospedaliera è tenuta, oltre che a uno specifico obbligo di prestazione, anche a un correlato dovere di protezione.
Secondo la Corte di Cassazione, quindi, se dalle analisi emerge una evidente situazione di pericolo di vita, la struttura sanitaria deve attivarsi immediatamente per proteggere la salute del paziente.
Se risulti di una gravità tale da compromettere la vita del paziente e una tempestiva segnalazione al sanitario o al paziente può scongiurare la morte, l'eventuale ritardo della comunicazione comporta una violazione della diligenza nell'adempimento.
Nel caso di specie, il paziente si era recato presso la struttura sanitaria per sottoporsi a delle analisi, dalle quali era emerso un valore della potassiemia tale da indicare un inequivocabile pericolo di vita. La struttura, però, non aveva dato immediata comunicazione dell'anomalia al medico curante e l'uomo, tra giorni dopo, era deceduto per infarto.
Per la Cassazione a nulla rileva che non sussista alcuna specifica disposizione che imponga all'azienda sanitaria un obbligo di comunicazione. Per questo ha condannato la struttura sanitari al risarcimento danni
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